saggi? e riflessioni (e recensioni) Non sapevo bene come chiamare questa sezione del sito. Il termine "saggio" per definire qualcosa scritto da me mi pare terribilmente inadeguato. In realtà, non sono affatto "saggio". Diciamo, piuttosto, che qui è presentata una miscellanea di pensieri che assumono forme diverse. Si può andare dal diario di viaggio, alla recensione, fino a giungere alla riflessione più o meno filosofica. Appartiene al primo genere Parigi 1985 , dove si racconta di un mio fondamentale agosto trascorso in Francia. Come chiarisce il titolo, alcuni punti del diario sono un po' datati (ad esempio, subito all'inizio si fa riferimento ai carrelli della stazione di Parigi, che nella provinciale stazione di Firenze dell'anno 1985 non avevano ancora fatto la loro comparsa) ma nel complesso è un brano che amo molto e, per questo semplice motivo, non posso fare a meno di proporvelo. Santa Teresa di Gallura si pone, invece, al confine tra il racconto e la riflessione (e quindi figura anche nella sezione dei racconti). In Alla fine della Fiera sono riportati e analizzati i dati sull'editoria italiana e sul mercato del libro. Cose da tenere di conto è una specie di promemoria in cui sono riportati dei consigli sulla scrittura di autori celebri, taluni espressi direttamente dagli scrittori, altri estratti da me dalla lettura dei loro libri sulla scrittura. Una disadattata musicale parla del rapporto con i figli, mediante la musica. Sempre di musica (che adesso svolge la funzione che una volta aveva la poesia nella cultura popolare) si parla in Don't bother di Shakira: parole eloquenti. In ISTANTI di Borges: un carme presunto si parla invece di una vicenda letteraria, per l'appunto, molto borgessiana: l'attribuzione a Borges della notissima poesia "Istanti", riportata in libri, riviste, poster e magliette. Scerbanenco è una pagina che contiene gli appunti (grezzi) presi nel gennaio 2011 per preparare un mio intervento su Giorgio Scerbanenco nell'ambito del Festival del Giallo di Pistoia. RECENSIONI ANOMALE "Egli è il simbolo di un uomo infinitivamente sensibile a ogni fatto e per il quale ogni fatto è uno stimolo che può suscitare una infinita serie di pensieri." (così diceva Borges di Valery, ma a questo, credo, tutti dovremmo modestamente tendere)
Le mie recensioni anomale sono le seguenti:
Sono state poi pubblicate su su Thrillermagazine
|