Firenze in giallo

Il mio racconto Cavalco con la pistola al fianco è stato pubblicato nel 2015 nell’antologia Firenze in giallo, facente parte della collana città in giallo dell’editore Felici.

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FIRENZE IN GIALLO
a cura di Andrea Gamannossi
Felici Editore

Curatore: Andrea Gamannossi

Editore: Felici

Collana: Città in giallo

Codice ISBN: 9788860194220

2015, 237 p., brossura

Autori: Vario Cambi, Sergio Calamandrei, Alberto Eva, Andrea Gamannossi, Niki Giustini, Sando Ori, Paolo Piani, Giuseppe Previti, Paolo Romboni, Laura Vignali.


La quarta di copertina:

Firenze, per antonomasia, è il simbolo dell’arte e dell’amore. Ma mentre di giorno i turisti colorati le donano un effetto variopinto e caleidoscopico, quando calano le tenebre tutto cambia. In fondo a ogni vicolo, dietro qualsiasi monumento, possono celarsi insidie mortali. Come in questi nove racconti, nove piccoli gialli che tengono il lettore con il fiato sospeso  dalla prima all’ultima pagina.
Arcane presenze, killer seriali, vendette personali, indagini serrate: una serie di crimini e misteri che sconvolgono la tranquilla vita fiorentina.
Perché Firenze è una strana città, soprattutto di notte.


 

Il mio racconto, malgrado il titolo, si svolge proprio a Firenze, ai tempi nostri. Questo è l’incipit:

Cavalco con la pistola al fianco

Cavalco, con la pistola al fianco, attraverso il parco delle Cascine di Firenze.
È sabato pomeriggio, è caldo, il parco è un casino. Passo accanto al pratone occupato dai peruviani e mi concentro; li scruto con attenzione. Faccio rallentare il mio Pegaso, un castrato ungherese di settecento chili che monto da più di tre anni. Anche lui guarda i peruviani; saranno più di duecento; uomini, ragazzi, donne e bambini. Formano grandi capannelli, alcuni giocano a pallavolo, molti hanno vestiti dai colori sgargianti. I ragazzi sono i più pericolosi. Hanno la tendenza a formare gruppi organizzati, talvolta si ubriacano e scoppiano risse tra le diverse bande. Altre volte si scontrano con gli ecuadoriani. Fermo Pegaso, cerco di valutare quante bottiglie vuote sono abbandonate sul prato, quanto hanno bevuto. Mi pare che non ce ne siano troppe, proseguo. Arrivo al Piazzale del Re, che si allarga davanti alla Palazzina Reale, sede della facoltà di Agraria. Sotto il suo porticato verso sera ci sono dei prostituti, gestiti dai rumeni…