Pubblicare Indie: Lo scrittore in giallo e il coraggio di Matteo Bortolotti
La pubblicazione indie de Lo scrittore in giallo è un originale progetto di Matteo Bortolotti, concepito sulla falsariga delle serie televisive che così tanto successo stanno riscuotendo. Si tratta di una serie di otto racconti lunghi (il primo è sulle 14.000 parole), dal tempo di lettura di circa un’ora, che hanno per protagonisti Bartolo Matteotti e altri comprimari fissi che indagano nell’immaginario paesino di Torre di Reno. Le storie sono gialli deduttivi, ognuno autoconclusivo, trattati con stile leggero e brillante. L’evoluzione dei rapporti tra i protagonisti, in particolare quello tra lo scrittore Bartolo Matteotti e la bella carabiniera Elena, assicureranno invece la continuità tra un racconto e l’altro.
Bortolotti spiega che “Lo scrittore in giallo è una serie di racconti gialli che si leggono nel tempo che ci mette l’autobus ad arrivare dal paesino al centro città. Per questo li ho chiamati romanzi pendolari. Un viaggio breve, un’ora di relax. Un’alternativa alle solite serie tv in compagnia degli abitanti di Torre di Reno. Una nuova storia ogni mese fino a Natale.” A dicembre ci sarà un’uscita doppia con uno speciale natalizio.
I racconti sono una pubblicazione indie (indipendente) mediante Amazon e sono sostanzialmente pensati per essere venduti come ebook da 0,99 euro, in formato Kindle ed epub. Il prezzo di ogni ebook rimane di 0,99 euro fino all’uscita del racconto successivo, poi sale a 1,99 euro. I racconti sono disponibili anche in cartaceo, anche se il costo minimo di produzione di un libro determina un prezzo che penalizza le opere brevi. Per ovviare a ciò, un’idea potrebbe essere, una volta terminata l’uscita degli otto racconti in ebook, di ripubblicarli in cartaceo raccolti in uno o due volumi.
Ho molto apprezzato il primo racconto: Il talento di Bartolo Matteotti. Chi conosce Matteo Bortolotti ricorderà il suo Il mistero della loggia perduta, un divertente romanzo del 2012 che aveva per protagonista lo scrittore stesso, Matteo Bortolotti, che, abbigliato con una caratteristica giacca verde, aiutava di nascosto a indagare il suo amico commissario Tindaro Abate, malato d’Alzheimer, per consentirgli di arrivare fino alla vicina pensione. Un tema delicato, trattato con leggerezza e grande umanità da Bortolotti (quello vero). Nella serie Lo scrittore in giallo torna come protagonista un noto scrittore di gialli, Bartolo Matteotti, impegnato ad aiutare il famoso commissario Tindaro Abate, che soffre di una grave amnesia dissociativa e non ricorda più come si fa l’investigatore. Alle indagini partecipano anche Elena, carabiniera figlia di Abate, e altri personaggi molto ben caratterizzati. Bartolo prova per la bella Elena una indubbia simpatia. Se son rose fioriranno.
Spero che questo progetto di Matteo Bortolotti affascini molti lettori che lo seguano, come farò io, fino al termine delle otto uscite. Si può immaginare una interazione col pubblico simile a quella delle serie televisive o, forse più esattamente, a quella delle serie di fumetti. In televisione, infatti, una volta che uno ha acquistato il pacchetto della pay TV, le singole puntate sono gratuite. Quindi, se la prima puntata piace, le successive vengono fruite in automatico, senza dover superare l’ostacolo di indurre il fruitore a pagare nuovamente per gustarsi l’opera. Nei fumetti, invece, il lettore reitera la decisione di spesa ogni mese (appagando, peraltro, anche il piacere di collezionare oggetti, aspetto che con gli ebook potrebbe dare meno soddisfazione).
Però è vero anche che si torna più o meno al meccanismo delle serie televisive, se la mia teoria del doppio prezzo dei libri ha un senso.
Per me, il lettore che acquista un’opera non decide solo di pagare un prezzo in termini monetari, ma sceglie anche di voler dedicare a quella lettura una parte del proprio prezioso tempo.
In una società in cui tutti noi riteniamo di “non avere tempo” per fare tutto quel che vorremmo, spesso è questo secondo “prezzo” non monetario che fa rinunciare il lettore all’acquisto. Per uno scrittore/editore, ciò che è difficile non è convincere il potenziale acquirente a spendere i suoi soldi, ma la ben più importante risorsa rappresentata dal suo tempo. Se il lettore si convince che il libro sarà MOLTO interessante (ormai, non basta far pensare che il libro potrebbe essere mediamente interessante: siamo circondati da centinaia di cose abbastanza interessanti), poi non avrà problemi a spendere una cifra ragionevole. Io stesso non scarico centinaia di ebook disponibili gratuitamente nel web perché penso che destinare il mio tempo a leggerli non sarebbe una scelta felice. E ho nella mia libreria molti volumi che sono mesi o anni che devo leggere, perché dopo aver speso, in un momento di entusiasmo, il prezzo in euro richiesto per acquistarli, ora non sono disponibile a pagare il secondo prezzo richiesto per la loro lettura, in ore e minuti della mia vita.
Se vale la mia teoria del doppio prezzo dei libri, allora torna vero che Lo scrittore in giallo possa essere assimilato a una serie televisiva: spendere 0,99 euro per acquistare un’ora di piacevole lettura non dovrebbe rappresentare più un ostacolo per un lettore che si sia appassionato ai brillanti personaggi di Torre di Reno.
Auguro a Matteo che la sua serie abbia ampio successo e possa rappresentare un felice esempio di modello di distribuzione a cui possano fare riferimento molti scrittori che abbiano nel cassetto serie di racconti lunghi/romanzi brevi ben caratterizzate da personaggi e ambientazioni ricorrenti.
Bortolotti opera da tanti anni nel settore della scrittura e dell’editoria e quindi ha deciso di affrontare l’autopubblicazione indipendente con la precisa consapevolezza di quello che sta facendo e con la capacità di fornire un prodotto altamente professionale. Può ben essere definito un autore indie, ovvero un autore che svolge la funzione di editore, rapportandosi direttamente col pubblico e, ove non possegga egli stesso queste competenze, coordinando e pagando in proprio l’opera dell’editor, del grafico e di chi si occupa della promozione. Il progetto di Bortolotti si rifà al mercato anglosassone, dove la figura dell’indie author è già ampiamente affermata, e, infatti, la serie verrà tradotta e commercializzata anche in lingua inglese. La serialità breve si presta bene alla pubblicazione indie, ma potrebbe anche essere portata avanti da un autore a fianco del proprio editore (in tal caso solo nel formato ebook, salvo la successiva pubblicazione antologica su cartaceo).
In ogni caso, la pubblicazione seriale in ebook potrebbe essere un modo per sdoganare in Italia quei formati intermedi tra il racconto e il romanzo che non sono stati sinora molto apprezzati dalle nostre parti. Nel mondo anglosassone la situazione è un po’ diversa; le opere fino a 7.500 parole vengono definite short stories, quelle da 7.500 a 17.500 novelettes, quelle da 17.500 a 40.000 novellas, mentre dalle 40.000 in su abbiamo le novels (queste lunghezze sono, ad esempio, canonizzate nelle categorie previste per l’assegnazione dei premi Hugo e Nebula). Esempi importanti di novellas sono: La fattoria degli animali, La metamorfosi, Cuore di tenebra, Il vecchio e il mare, Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde.
Magari non speriamo di arrivare a tanto, col seriale breve in ebook, ma ogni idea che possa incentivare la lettura è sempre gradita!