IL CERCHIO IMPERFETTO di Sabrina Campolongo
Il cerchio imperfetto, pubblicato nel 2008 da Edizioni Creativa nella collana Declinato al femminile diretta da Francesca Mazzuccato, è il secondo libro di Sabrina Campolongo dopo la raccolta di racconti Balene bianche uscita nel 2007 per Michele Di Salvo Editore.
A suo tempi feci una recensione di Balene bianche che sono andato a rileggere prima di scrivere questa, per l’umano timore che la mia scarsa memoria potesse indurmi a scrivere insanabili contraddizioni con me stesso. Sono invece rimasto piacevolmente sorpreso nel constatare che quanto avevo visto e avevo auspicato allora si sia compiuto nel romanzo Il cerchio imperfetto.
Affermavo, allora, che Sabrina Campolongo ha un grandissimo talento, e questo libro lo conferma in modo indubitabile. Mi auguravo, poi, che l’autrice realizzasse un romanzo, dato che nella brevità dei racconti, che, anche da un punto di vista tecnico, obbligano ad arrivare rapidamente al punto, le sue capacità si lasciavano talvolta travolgere dal suo intenso coinvolgimento con la materia trattata. Sabrina Campolongo, spesso, narra di soggetti, perlopiù femminili, con esistenze problematiche o che hanno subito traumi, turbate talvolta da problematiche psichiche o affossate nella miseria e nell’emarginazione. Questa che potrei definire, e non so quanto Sabrina me ne sarà grata, poetica del dolore e del disagio, mi risultava talvolta troppo esibita, se esposta in maniera forzosamente diretta e immediata nelle poche righe di un racconto. Auspicavo, quindi, che l’autrice esponesse queste problematiche in un romanzo, dove avrebbe avuto modo di diluirle e farle emergere in maniera più meditata e mediata.
Devo dire che sono rimasto davvero stupito di quanto brava sia stata Sabrina Campolongo a realizzare un romanzo in cui delle vicende potenzialmente disturbanti (si parla di una donna afflitta da attacchi di panico che ha un figlio autistico ricoverato in un istituto) si leggono con, oserei dire, notevole piacere (letterario, naturalmente).
Sempre nella recensione a cui accennavo in precedenza, avevo auspicato che Sabrina Campolongo scrivesse un giallo (già uno, inedito, ne ha scritto, che venne scelto nel 2000 tra i sei finalisti del premio Alberto Tedeschi giallo Mondadori). Il cerchio imperfetto non è certo un giallo ma l’autrice è comunque abilissima lo stesso nel gestire il progressivo svelamento della trama. Anche se, nel complesso, nel romanzo non accadono tanti eventi, in ogni capitolo il lettore viene sorpreso da qualcosa. Questo rende appassionante la lettura ed estremamente scorrevole.
Ma il punto di forza dell’autrice, a mio avviso, è nell’inestricabile fusione tra il suo stile di scrittura e la sua capacità di cogliere le sfumature dei sentimenti e financo i più impercettibili moti dell’animo dei protagonisti.
Ho provato a scindere il contenuto delle frasi dalla loro struttura e composizione e, spessissimo, non ci sono riuscito. In altri termini: l’autrice è talmente precisa nel descrivere certi particolari o certe sensazioni che viene da pensare che sarebbe oltremodo difficile narrarle con parole diverse da quelle da lei scelte. E, inoltre, il ritmo delle frasi suggerisce esso stesso le sensazioni che vengono descritte.
È questa necessità delle parole di Sabrina Campolongo che, unita alla sua affilatissima capacità di analisi psicologica, mi porta ad avere conferma che lei è una ottima scrittrice, che andrà tenuta d’occhio con attenzione perché, potenzialmente, ha un grande futuro davanti.
E speriamo che, prima o poi, pubblichi anche un giallo.
PS: poi Sabrina Campolongo quel giallo lo ha pubblicato: è Il muro dell’apparenza, edizioni Historica – Il Foglio Letterario. –
E’ un giallo con cui l’autrice era giunta tra i finalisti del Premio Alberto Tedeschi (giallo Mondadori) nel 2000. Il muro dell’apparenza è stato scritto prima di Balene bianche e de Il cerchio imperfetto ma è giunto alla pubblicazione come terzo, nel 2008. Esso conferma il talento di Sabrina che si manifesta in particolar modo nella sensibilità nel descrivere i personaggi e nella bellezza della scrittura. Sotto quest’ultimo punto di vista il libro fa ben comprendere il cammino svolto dall’autrice in questi anni, perché ne Il muro dell’apparenza la scrittura, sia pur se di livello più elevato della media dei romanzi gialli, ha ancora, ogni tanto, delle piccole sbavature andando a scivolare in immagini, frasi o aggettivi tipici del genere. Ne Il cerchio imperfetto, scritto qualche anno dopo, invece, Sabrina è arrivata ad avere una scrittura assolutamente necessaria, ove ogni parola è quella esatta e migliore e non risulta mai già sentita od usurata. Comunque, come già detto, anche la qualità della scrittura ne il muro dell’apparenza è molto buona e il libro scorre bene, anche se con qualche lungaggine nel finale dove un colpevole secondario viene infine incastrato utilizzando un trucco che ho adottato anch’io nel mio L’unico peccato. Evidentemente, mi viene da pensare, gli investigatori dei giallisti all’esordio si arrangiano talvolta in maniera non proprio ortodossa per trovare il modo di far arrestare il colpevole. Infine, particolarmente efficace risulta la descrizione della protagonista, il bel commissario Giulia Campi, milanese autoesiliatasi in una Sicilia assolata per sfuggire a un amore andato male. La Campi narra la storia in prima persona e sembra di sentire parlare la Campolongo, e viceversa. Il personaggio è rappresentato così bene e con tale consapevolezza che pare che l’autrice si sia autodescritta e totalmente identificata nel commissario. Ho riflettuto parecchio su questo punto e non sono ancora riuscito a capire se la mancanza di distacco tra la scrittrice e la sua protagonista sia un elemento di altissimo merito o un difetto. Giulia Campi è così reale da dare quasi fastidio. Inutile aggiungere che Il muro dell’apparenza, che racconta di un’indagine sullo stupro e l’omicidio di una sedicenne, è un libro che merita di essere letto.
Sabrina Campolongo, è una ragazza lombarda che gestiva il vivace blog www.balenebianche.splinder.com e che ora gestisce https://sabrinacampolongo.wordpress.com/ . Nel 2005 uno dei suoi racconti è apparso sulla Writer’s Magazine Italia e un altro ha vinto il concorso letterario Ore contate ed è stato pubblicato sulla relativa antologia, curata da Ibis edizioni. Vari suoi racconti sono presenti in diversi siti nella rete.