Il sessismo nella pubblicità #sessomotore
– Viviamo in un mondo porno-soft – dissi, guardando da una delle finestre del mio ufficio un cartellone pubblicitario dove una strafiga in bikini girata tutta di culo ammiccava gustandosi uno yogurt.
– Cosa? – fece Carboni.
– Perché quella è in costume, se siamo a febbraio? – chiesi. – E che c’entra quel sedere con un latticino?
Norma, seduta alla sua scrivania, mi guardò storto e sollevò verso l’alto ciò che stava leggendo. Pensavo fosse uno dei rapporti che doveva correggere, invece era una rivista di moda. La voltò verso di me e mostrò l’immagine di una ex velina scosciata che occupava entrambe le pagine.
– Se è per questo – disse – che c’entra ’sta bionda con la pubblicità di un divano?
– Forse lo ha testato – rispose Marco.
Tornai a fissare quei sei metri quadri di sedere che campeggiavano nel cartellone giù in strada, con qualche rischio anche per la sicurezza della circolazione. Viviamo in un mondo porno-soft, ripetei tra me. Televisione, cinema e pubblicità utilizzano senza ritegno il sesso per far soldi, eppure tutto questa sessualità esibita nei media viene poi negata nella vita reale dove a una donna basta avere un paio di storie per essere considerata una puttana, e dove se ti provi a chiedere a una di fare all’amore ti prendi uno schiaffo o una denuncia per molestie. È una società che ha un rapporto schizofrenico col sesso, che produce solo frustrazione.
Sospirai.
– Qualche volta, guardando quelle povere ragazze, mi viene da vergognarmi. Ma non vi incazzate voi donne – chiesi alla mia segretaria – a vedervi utilizzate da tutte le parti come oggetti sessuali per attirare l’attenzione?
– Più che altro – rispose Norma – ci incazziamo a vedere quanto sono stupidi gli uomini a cascarci sempre in un trucco così cretino. – Si rimise, quindi, tranquilla, a leggere la sua rivista.
Tratto da Indietro non si può.
Sono veramente disgustato dal modo con cui viene usato il corpo femminile nella pubblicità.
Consiglio di leggere l’articolo Sessismo nei Media – Pubblicità di Elisa “AcrossNowhere”